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QUESTI NOSTRI INVIATI REDAZIONALI SONO SICURAMENTE BRAVI E LABORIOSI… ANCHE SE NON POTREMMO CERTO DEFINIRLI CORRISPONDENTI ALLA CLASSICA FIGURA SERIOSA DELL’INVIATO… LAVORANO BENE, MA PRENDONO TUTTO CON ESTREMA IRONIA. DOBBIAMO DIRE CHE DA UNA PARTE, NON CI DISPIACE AFFATTO E DALL’ALTRA… CHE SONO GLI UNICI DISPONIBILI PER QUALUNQUE SERVIZIO ESTERNO!CON LA REDAZIONE VERSO TRIESTEDi: Franco PiccirilliPronti…? Allora facciamo ancora un bel viaggio per andare a fare quello per cui siamo qui e che ci appassiona sicuramente per come ci sentite… La Redazione de ilguerriero.it è stata invitata da Alessandro Gotti (come ormai accade ogni volta che si organizza una grande ed importante manifestazione di sport da ring) per recensire appunto un’altra delle sue splendide serate di Muay Thai, che imbastisce con una certa frequenza nella sua Trieste.
Per l’occasione la Redazione aveva pensato di mandare me e Michele Baschieri. Roberto Fragale e Francesco Pellegrino erano invece stati ingaggiati per l’arbitraggio della serata. Quindi, la Redazione ha ritenuto bene di economizzare sulle spese di viaggio, accettando l’offerta di un passaggio fino a Trieste, da parte di Fragale e Pellegrino. Come sempre, abbiamo ripreso nuovamente tutta l’attrezzatura “da viaggio” e ci siamo fatti accogliere a bordo dell’ampio mezzo di trasporto che ci avrebbe portato a destinazione. L’autista per l’occasione era Pellegrino, nominato all’unanimità, per le sue indiscusse doti naturali di navigato navigatore, sulle quali potevamo fare ampio affidamento per questo ulteriore viaggio in giro per l’Italia degli sport da ring. Quindi si parte… dopo pranzo, così a stomaco pieno si digerisce meglio… ma che avete capito… avremmo digerito meglio proprio perché a stomaco pieno ci si diverte più facilmente e stando bene, si digerisce meglio… ahahah
Poco dopo la partenza mi informo a che ora viene servito a bordo l’aperitivo pomeridiano, ma il pilota mi fa notare che “le condizioni economiche” con cui viaggiamo, non consentono di poter elargire consumazioni a bordo. Per cui, ci dovremo accontentare degli scali tecnici previsti dal piano di viaggio… Pazienza, d’altra parte… anche se il servizio a bordo non era paragonabile a quello delle migliori compagnie, proprio la compagnia invece… è quanto di meglio potevo e potevamo sperare in quel momento… Per cui potevamo godere tutti meglio del viaggio, contenti ognuno della compagnia dell’altro. E come solitamente accade da un po’ di tempo a questi viaggi, indovinate da dove passiamo? Si, proprio nelle vicinanze di quei luoghi a me cari, ma forse non solo a me, che in altri viaggi mi avevano evocano momenti di intensa e felice emozione, anche se forse potrebbe trattarsi solo di un sogno, dato che lo ricordo soltanto e se lo ricordo è perché è successo o vorrei che succedesse?
Non ho avuto tempo di approfondire l’insondabile perché Fragale mi svegliava rivolgendosi a me per chiedermi di controllare se avevo portato tutto l’occorrente, così gli rispondevo di stare tranquillo… che tanto, anche se mi fossi scordato qualcosa, lo avrei preso al ritorno… Poco dopo entravamo in autostrada e ci prendevamo il nostro biglietto, come tutti del resto, per goderci questo ennesimo viaggio, in compagnia sia nostra, sia di quanti quel pomeriggio viaggiavano in autostrada insieme a noi. Cominciavamo così le nostre solite conversazioni e pettegolezzi sulla Redazione… Voci di corridoio ci dicevano che le statistiche di accesso al nostro portale stanno spiccando il volo, portandoci a livelli fino ad ora mai raggiunti. Sembra che l’ultimo speciale pubblicato su questa rivista elettronica (quello sul 1° memorial "Edilio Fruzza " a Viareggio ) starebbe riscuotendo il successo che secondo noi meritava, come appunto le statistiche ci stavano mettendo in evidenza.
Di questo ne avevamo avuto percezione per come la Redazione era stata ultimamente disponibile e soddisfatta del nostro lavoro, non che lo avesse detto chiaramente (mai pienamente soddisfatta… non lo fai mai!) ma lo si sentiva dall’aria che si respirava nelle ultime riunioni di Redazione. Evidentemente il modo con cui ci piace fare questo lavoro è anche quello che i lettori si aspettavano e che volevano, per essere adeguatamente informati per come pensano che dovrebbe essere una recensione di una serata. Certo, non tutti sono forse capaci di apprezzare questo nostro modo di raccontare i fatti, ma così come forse non tutti sanno raccontare i fatti. Per questo probabilmente ognuno ha i lettori che merita, così come ogni navigatore legge la web-rivista che sa leggere. Considerato che a bordo non vengono serviti aperitivi e snack, optiamo per la consuete soste tecniche. Sotto una copiosa pioggia autunnale raggiungiamo l’entrata dell’autogrill di turno per prenderci almeno un caffè, ma forse più la scusa per uscire e respirare un po’ di odori della stazione di rifornimento e quindi subito di nuovo in viaggio, mica siamo in vacanza a divertirci no?
Questa volta niente coda, ma la cosa non ci ha deluso o rattristato come potrebbe forse sembrare: la compagnia era tale che siamo riusciti a stare bene e divertirci anche senza doverci fermare in coda, come quella di questa estate. Perfino arrivati alla barriera di Mestre, troviamo il casello libero e prontamente, il Pellegrino vede il buco… e naturalmente lo tappa, infilandocisi subito dentro. Mentre disbriga le consuete pratiche di pagamento, noto che il casellante non si chiama… si numera! (una volta, ricordo che a garanzia dei clienti, avevano il nome e cognome scritto su un apposito cartellino… adesso invece hanno solo un numero!) Sinceramente la notizia mi era sfuggita, ma non vorrei che questo nuovo metodo fosse in qualche modo collegato ad una qualche interpretazione a tutela della privacy (del casellante o nostra?) o forse semplicemente perché i numeri si leggono o ricordano meglio? Ma la privacy invece serve per cosa? Per tutelare chi deve nascondere qualcosa o per tutelare chi sa di non avere niente da nascondere? E perché dovrebbe nascondere qualcosa? Perché quello che deve nascondere è forse qualcosa di male o di condannabile dalla legge? E perché mai la legge dovrebbe tutelare coloro che non la rispettano? Allora forse la privacy non deve tutelare chi viola la legge, ma… e allora chi? Forse chi non vuole che gli altri sappiano e quindi pensino di lui qualcosa che non vorrebbe che credano? Ma in questo caso invece di nascondere… non si potrebbe vedere perchè lo “penserebbero” e quindi conseguentemente, agirebbero in un certo modo? Oddio mi sono imbattuto in un nodo cerebrale!
Ma con Fragale è un vero “spasso” disquisire insieme su questi argomenti e il tempo sembra fermarsi per poi accorgersi che… eravamo arrivati nei pressi di Trieste. Era ormai buio, e come solitamente ci accadeva ogni volta che ci spingevamo fino a questi luoghi, non riuscivamo mai a trovare la strada giusta per andare nel posto dove si svolgerà la manifestazione, anche perché sembra che il sig. Gotti si sia divertito a cambiare spesso luogo, contribuendo non poco a confonderci le idee, mettendo a dura prova il nostro senso dell’orientamento. Ma questa volta Pellegrino mostra di aver superato se stesso... Quella che pareva essere una strada che non dovevamo prendere e che come al solito abbiamo sbagliato a prendere, si rivelava essere invece esattamente quella che tutte le volte non eravamo riusciti a prendere… la tangenziale di Trieste. Così Pellegrino ci aveva portato senza fatica alcuna a destinazione: Palastadio di Trieste. Il palazzetto è adiacente allo stadio comunale “Nereo Rocco” dove quella stessa sera si giocava Juventus - Triestina, per cui l’inizio della manifestazione di Gotti era stata posticipata per motivi di sicurezza, dopo il termine dell’incontro di calcio. Arriviamo con circa un paio di ore di anticipo, essendo partiti forse un paio di ore prima di quanto avremmo dovuto per arrivare in orario… Entravamo nel palazzetto e subito ci veniva incontro Alessandro Gotti che ci dava il suo cordiale benvenuto a tutti, arbitri e staff de ilguerriero.it. Sapeva che la serata che ha organizzato non sarebbe restata un evento locale della sola Trieste, ma che, attraverso la recensione su questa rivista elettronica, tutti avrebbero potuto essere informati di “cosa e soprattutto di come”… era accaduto alla manifestazione di Alessandro Gotti.
Infatti… sono ancora molti in Italia, gli eventi e manifestazioni che riteniamo siano importanti, ma di cui non ne conosciamo l’esito, oltre i meri risultati degli incontri, quando va bene. Forse per poter crescere oltre il proprio localismo e porsi all’attenzione degli operatori del settore, sarebbe appunto necessario adoperarsi per far conoscere la propri attività valorizzando e facendo emergere ciò che si è in grado di fare, mettendosi così all’attenzione dei molti, come seri organizzatori di altrettante manifestazioni di questo specifico settore. Ma per far questo c’è bisogno di una adeguata promozione degli eventi stessi, sia prima che dopo. Non basta più quindi… la solita locandina da diffondere sui vari siti internet, ma dovremmo iniziare a realizzare dei veri e propri articoli promozionali e speciali recensioni degli eventi, come forse i maggiori organizzatori di tali manifestazioni, stanno cominciando a prendere in seria considerazione, assieme a noi. All’interno del palazzetto abbiamo incontrato molte vecchie conoscenze ed ognuno si frema a parlare con Fragale, mentre il solito Michele filma il tutto ed imbastisce improvvisate interviste al personaggio di turno. Incontriamo anche Diego Calzolari che si ferma con Fragale a parlare probabilmente… di noiosa politica federale, ci sembra di capire. Li lasciamo quindi alle loro noiose o divertenti discussioni che siano, mentre io e Baschieri prendiamo le misure per collocare nel migliore dei modi i nostri due striscioni pubblicitari che la Redazione ci ha incaricato di mettere ben in evidenza.
Così abbiamo visto e concordato che i posti migliori erano quelli sugli spalti, in alto di fronte al ring che era già montato al centro del palazzetto. Il ring si imponeva al centro dell’impianto, sovrastato dai tralicci (americana) su cui erano sormontate le luci e le casse acustiche. In quel momento i tecnici dello staff di Alessandro Gotti, stavano ultimando le prove dell’impianto fonico e luci. Dall’alto era uno spettacolo vedere l’impianto del ring con il palazzetto ancora vuoto. Abbiamo quindi terminato di montare gli striscioni e siamo scesi per vedere ancora Fragale intento a dare indicazioni agli arbitri, ai quali adesso si era affiancato anche Dario Kalabic. Così ci uniamo al gruppetto mentre si dirigeva verso l’esterno per farsi una “cicca” prima di rientrare nelle mansioni per le quali erano stati inviatati. Nel mentre noto che ci sono già due atleti pronti con il tipico abbigliamento per un incontro di boxe. Abbigliamento che spiccava per come fosse nuovo uscito di negozio, mai usato. Vuoi vedere che stasera ci sarà anche qualche incontro di boxe? Ma non gli ho dato troppo pensiero e sono uscito insieme al gruppetto.
Appena rientrati dentro ci siamo accorti che stavano cercando un arbitro, Fragale per l’appunto, per qualcosa di importante di cui era indispensabile la sua presenza. Sul ring erano intanto saliti i due pugili che avevo visto poco prima, ma che non mi sembravano fossero proprio pugili. Vedevo intanto Fragale che parlava con Gotti e quindi con altri personaggi che non conoscevo, ma che sembrano indicargli qualcosa che avrebbe dovuto fare… Quindi si avviava verso il ring per prendere posto al centro e… posare per alcune foto di scena e riprese! Baschieri intanto, da professionista e professionale quale sapeva e mostrava di essere, era subito andato ad informarsi su quello che stava accadendo. Così, poco dopo mi si affianca e mi racconta che stavano realizzando alcune sequenze fotografiche per un film di prossima uscita e che per rendere più realistiche le foto, avevano bisogno di un arbitro che si presenti e che si sappia muovere con naturalità sul ring… per cui la conseguente scelta non poteva che ricadere su Fragale.
Non dubitavo che Fragale avesse qualità che forse non aveva ancora mai mostrato, ma anche quelle di attore mi lasciavano sbalordito quanto meravigliato: ma lui sa fare proprio tutto o forse tutto quello che fa lo fa bene?... ahahah. Ma solo per un attimo… che vi credevate? Subito mi sono messo anch’io al lavoro, cogliendo immagini per testimoniare quello che vi sto raccontando, ma forse soprattutto per riempire il nostro album fotografico con le nostre simpatiche zingarate… da poter poi rivedere e raccontare agli amici d’estate sotto il cielo stellato e sorseggiando uno di quegli strani e odorevoli liquorini fatti in casa… Baschieri intanto aveva adocchiato e “puntato” il regista, pedinandolo per ottenere da lui qualche altra primizia e qualche intervista per Telemondo TV come è solito a fare con la sua mini-videocamera professionale (un autentico gioiellino…!) e microfono esterno. Poi vengo a sapere che quell’altro nostro matto e appassionato del “montaggio” di Michele, ha creato un autentico “prossimamente” del film con un filmatino amatoriale su cui ha montato alcune interviste al regista con le immagini. Eccovi quindi in anteprima il suo promo del film: FUORI DALLE CORDE. Ma ecco che ci annunciano che la partita di pallone era terminata mentre il pubblico stava affluendo copiosamente dentro il palazzetto, prendendo posto sugli spalti e sul parterre predisposto intorno al ring.
Intanto era arrivata anche l’equipe medica, ambulanza e medico, per l’assistenza sanitaria, per cui tra poco sarebbe cominciata la serata. Ed infatti il presentatore… prendeva il microfono e dava al pubblico presente il benvenuto e l’annuncio della serata, attirava l’attenzione di tutti i presenti verso il ring per il primo incontro dei tredici previsti per la serata, che si sono svolti secondo il programma previsto.
Era presente per l’occasione anche una TV che trasmette i suoi programmi su SKY e che insieme a me e Banchieri, riprendeva l’intera serata. Io e Michele ci sistemavamo quindi agli angoli neutri l’uno di fronte all’altro, per avere inquadrature incrociate e così da potervi dare un miglior servizio della manifestazione.
In particolare Baschieri, che come sapete si occupa della trasmissione su Telemondo TV “The Corner of the Warriors” per conto de ilguerriero.it, mostra di fare con piacere questo lavoro, divertendosi insieme a noi, per poter realizzare nel migliore dei modi quello che io ritengo sia una delle sue passioni, oltre naturalmente quella familiare e di cui, durante questi viaggi, non manca di spendere parole in proposito.
Tredici incontri sono tanti e benché qualcuno finiva anche prima del limite… la manifestazione terminava intorno alle 01.00 passata!
Il tempo per noi, di raccogliere il nostro materiale e per gli arbitri di cambiarsi di abito, salutare gli organizzatori e i tanti altri soliti personaggi che ogni volta incontriamo in questi eventi, ci dirigevamo verso il nostro mezzo di trasporto per affrontare il viaggio di ritorno, questa volta tutto in discesa…. dato che andavamo verso sud. Rapidamente raggiungiamo l’autostrada grazie al nostro pilota d’eccezione, Francesco Pellegrino che si è fatto tutto il viaggio guidando, ma credo soprattutto ascoltando e intervenendo sui commenti della serata. Michele Baschieri non perdeva invece l’occasione per mettersi al lavoro e scaricare quanto aveva registrato sulla sua videocamera sul proprio portatile, facendoci vedere alcune sequenze degli incontri più avvincenti. E io… io ero sveglio dalle 6.30 del mattino… e forse cominciavo ad accusare un lieve e giusto cedimento strutturale alle palpebre… così piano piano, mi sono arreso e ho lasciato che queste si chiudessero, continuando per un po’ ad ascoltare le voci dei miei colleghi, per poi forse sentire, ma non se sono sicuro, Baschieri che rantolava qualcosa, come se stesse russando…
Quando mi sono svegliato, stava già scrivendo il pezzo che forse avete già letto, oppure lo farete ora che avete appena finito di leggere questa mia “dissertazione” sul viaggio… |