logo ilguerriero.it

WAKO

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

CONCLUSI I MONDIALI WAKO RISERVATI UNICAMENTE ALLE CLASSI “CADETTI” E “JUNIORES”. IL BOTTINO DELLA DELEGAZIONE ITALIANA: 5 MEDAGLIE D’ORO; 9 QUELLE D’ARGENTO E 11 BRONZI; CHE PORTANO L’ITALIA AL 4° POSTO NEL MEDAGLIERE GENERALE. BEN 1025 I GIOVANI PARTECIPANTI E PROVENIENTI DAI 5 CONTINENTI. NOTIZIA ATTESA: LA IAKSA  ENTRA  UFFICIALMENTE  NELLA WAKO…!

Mondiali WAKO
(cadetti e juniores) in Croazia

“NEL TEMPIO DEL BASKET”

Numeri straordinari, qualità tecnica eccellente, polverizzati i record precedenti. Completato il processo di incorporamento della Iaksa da parte della Wako.  Il futuro è  qui!

Di: Ennio Falsoni

      

Anni addietro, quando le mie frequentazioni in Dalmazia erano anche più soventi di quelle odierne, scrivendo un articolo su una edizione degli Europei Wako che andò in scena a Trogir, bella cittadina marina a pochi chilometri da Spalato dove per anni  passavo le mie vacanze estive pescando, ricordo che titolai l’articolo che apparve poi su Samurai/Banzai: ”Nella terra dei giganti”.

     

La ragione di tale titolo era che , da quelle parti l’altezza media, dico media,  di chiunque passi per strada è di oltre il metro e ottantacinque! Inutile dire che dinnanzi a certi omoni  mi sentivo come un Lilliput , un piccoletto.

E’ chiaro altresì perché, vista la statura, i croati allora siano amanti soprattutto di basket, lo sport degli spilungoni per eccellenza.

    

A Zara, la città che ha ospitato i Mondiali cadetti e  juniores della Wako dal 25 settembre all’1 ottobre scorso, esiste poi un vero e proprio tempio del basket croato dedicato a Krecimir Cosic, primo croato (ma allora, negli anni 60,  esisteva la Jugoslavia) ad essere assunto tra gli assi della NBA americana dove divenne una stella. Krecimir era alto 2 metri e 12 ! e tutti i vecchi a Zara ancora lo ricordano e lo venerano.

    

Ebbene proprio qui e nel palazzo dello sport  a lui dedicato (dove vi giganteggia una sua foto) si sono svolte le finalissime di questa sesta edizione dei Mondiali Juniores, una manifestazione che nata a Mosca 12 anni fa, è diventata ormai un kolossal, soprattutto per quanto riguarda i numeri.

    

Pensate: sono convenuti in Croazia 1025 giovanissimi atleti, in rappresentanza di 43 nazioni e dai 5 continenti. Insieme ai familiari e a qualche fans, la cifra totale delle persone coinvolte in questo avvenimento sono state 1850!

Se si pensa che per l’Olimpiade di Torino, dico l’Olimpiade!, abbiamo avuto 2500 atleti, si ha comunque un’idea della proporzione (senza considerare le enormi diversità per quanto riguarda il resto, ovviamente).

    

Occorre subito riconoscere  che la federazione croata, ottimamente diretta da Predrag Znaor e dal segretario generale Romeo Desa, ha fatto un ottimo lavoro. Hanno solo avuto la sfortuna che il nuovo palazzo dello sport che la nostra manifestazione avrebbe dovuto inaugurare e capace di 8000 posti a sedere, non lo abbiamo finito in tempo (ci vorrà ancora oltre un anno di lavori). Sono quindi stati costretti a ripiegare su altre strutture che ovviamente non erano all’altezza di quella prevista, con tutte le problematiche annesse e connesse.

     

Splendido il villaggio scelto per ospitare tutti, dico tutti i partecipanti  a qualunque titolo. A soli 16  chilometri da Zara, esiste il “ Zaton Village”, sulla strada per Nin. Un complesso di bungalow e camping capace di ospitare sino a 7500 persone, immerso in una splendida pineta di bosco mediterraneo e di fronte al mare di una penisola. Al suo interno, ristoranti di ogni tipo, bar, piscine, insomma un complesso turistico veramente di primo ordine, che dava l’idea del villaggio “olimpico”. Si viveva tutti insieme e ci si muoveva tutti insieme. E la sera, passeggiando per le strade centrali del complesso, ci si rincontrava e si chiacchierava sino a tarda sera. Un posto ideale per socializzare con gli altri.

    

L’unico vero problema è che le prime due giornate di gara, le più intense  stressanti, si svolgevano in un’altra città che aveva un  palazzo  dello sport  più grande per le superfici di gara  di quello di Zara, Benkovac, a 35 chilometri dal villaggio. Il Comune di Zara comunque ha messo a disposizione 10 pullman che alle 8.30 del mattino caricavano tutti coloro che non avevano mezzi propri  e li portavano a Benkovac. La struttura, messa a disposizione dal Sindaco per  questi Mondiali, aveva delle gradinate un  po’ insufficienti per il numero dei presenti. Aveva sì l’impianto di condizionamento, ma non certo per 1800 persone! Insomma, si è sudato di brutto sia sui quadrati di gare che fuori. E per due giorni. Ma   tutti sapevano di questi problemi,e tutti sono stati assolutamente disponibili, pazienti, comprensivi.

    

Prima di addentrarci nei discorsi prettamente tecnici, voglio ricordare che questi Mondiali resteranno una pietra miliare  per la Wako perché dopo 18 anni, la Iaksa, una delle organizzazioni internazionali a noi concorrente sino a qualche mese addietro, proprio a Zara è stata definitivamente incorporata nella Wako  e molti dei suoi membri più autorevoli e importanti, erano presenti con i loro atleti nel nostro Campionato.

Zara dunque ha sancito la ricucitura di uno strappo che era avvenuto nel 1988,allorché tre miei amici come Geert Lemmens, Peter Land, e Jeremy Yau lasciarono la Wako perché in disaccordo con Georg Bruckner col quale avevo fatto un accordo, e fondarono la Iaksa appunto.

Questa fusione , già siglata a Seul, in Corea, nel corso della 40esima assemblea GAISF lo scorso 6 aprile, porterà al definitivo riconoscimento di WAKO da parte di quel importante organismo sportivo internazionale. La ratifica del nostro riconoscimento avverrà il 17 ottobre a Monaco, nel corso della riunione del Consiglio del GAISF.

     

Ciò premesso, come sono andate le gare?

Sembrerà ovvio che io dica quello che sto dicendo, perché sono il presidente di questa organizzazione, ma vi garantisco  che sono rimasto affascinato sia dal livello tecnico di questi giovanissimi atleti, sia dal loro comportamento, dalla loro educazione.

    

Vedere dei frugolini di 10-12  anni   che si muovono come degli adulti sul tatami, che tirano calci a mitraglia come Bill Wallace e che hanno la velocità di un piccolo razzo, è meraviglioso e stupefacente. Così come  è bellissimo vedere che al termine di 2 riprese, il perdente accetta la sconfitta, porge la mano all’avversario e ,dopo che l’arbitro centrale ha assegnato la vittoria, egli si rechi nell’angolo del coach dell’avversario e si inchini  a lui o gli dia la mano.

     

Tutto ciò significa che i tecnici di questi atleti hanno saputo educare meravigliosamente i loro atleti.

Lo sport, come metafora della vita, è così che andrebbe sempre inteso. Siamo tutti lì per vincere una medaglia e cavolo se mi impegnerò per farlo. Ma se poi non vinco, pazienza! Ci riproverò. Ed è qui la meraviglia , perché in fondo, quello che conta  per davvero è “come” si vince o si perde, ossia  rispettando l’avversario, rispettando le regole, rispettando i giudizi degli arbitri. L’importante è mettercela tutta, impegnarsi al limite delle nostre qualità psico-fisiche. Il resto è solo una faccia della stessa medaglia. Semplicemente stupendo!

Che altre indicazioni sono venute da questi mondiali?

Che lo sport, la kicboxing in questo caso,  è aggregante. Pensate che a Zara avevamo squadre dall’Iraq e  da Israele (che al suo interno aveva atleti arabi!). Se si pensa a ciò che vediamo ogni giorno in televisione, ai massacri, alle auto-bomba che mietono centinaia e centinaia di civili in Iraq, non è incredibile vedere dei giovanissimi atleti – che nel loro paese si allenano da qualche parte!-  venuti da tanto lontano per il piacere di cimentarsi nelle discipline della kickboxing? Per me è sorprendente, inimmaginabile.

     

Se poi  è vero che il microcosmo rappresenta sempre il macrocosmo (ammesso che questi Mondiali siano stati un microcosmo!), devo dire che dal punto di vista dei risultati è avvenuto ciò che, tutto sommato, già avevamo notato a Szeged e a Agadir, nell’ambito degli ultimi 2  campionati mondiali seniores: e cioè che i russi sono sempre maledettamente forti, giovani o adulti che siano; che in Europa gli ungheresi  sono attualmente quelli da battere nel light e si stanno facendo molto pericolosi anche nel  semi ; infine che il livello tecnico cresce continuamente anche tra i giovani e che taluni di loro sono già più forti dei colleghi seniores.

    

Seguire tutti gli atleti è pressoché impossibile  nel baillame di un Mondiale : troppi gli atleti, troppe aree di gara, troppi i problemi da seguire, tanti i ricordi o le emozioni che poi però svaniscono.

Due cose però mi sono rimaste impresse: la bravura tecnica, la determinazione, la spettacolarità di un gruppo di atleti ungheresi della scuola di Istvan Kiraly, e l’impresa di un giovanissimo atleta italiano, Andrea Punzio, allievo del maestro Riccardo Wagner di Catania, che ha conquistato l’oro in una categoria, quella dei 63 chili di full, tra le più difficili e affollate sempre, battendo tutti.

    

Istvan Kiraly dice che il segreto del successo dei suoi atleti sta nella mole e nella qualità di lavoro che si sobbarcano. Mentre da noi un corso di kickboxing prevede allenamenti bisettimanali di un’ora ciascuno, a lui ogni   lezione è di 3 ore consecutive, 50 minuti delle quali dedite allo stretching. I suoi atleti calciano in maniera incredibile, sono però anche velocissimi, hanno un timing impressionante, sono difficilissimi da battere. Provare per credere!

    

Andrea Punzio, inserito in un tabellone di 12 atleti, ha avuto un match duro sin dall’avvio, contro l’ucraino Oleksandr Oltyan. Quindi ha avuto la meglio sul bosniaco Ervin Majetic nei quarti di finale. Qui giunto ha trovato il russo Ratmir Khalimov (era possibile presentare 2 atleti per categoria di peso in questi Mondiali!) e in finale, il capolavoro: battendo nettamente (per 3 giudizi a 0,all’unanimità !)  il secondo russo presente, il biondo Andrei Smirnov. Come tutti i russi  Smirnov, più tarchiato  del nostro atleta, era in possesso di una boxe superiore e più potente. Ma Punzio era certamente più scaltro e intelligente . Ha evitato di farci a cazzotti, entrava e usciva con belle combinazioni, non stava mai fermo e, soprattutto, era lui che  tirava sempre  d’anticipo. Grintoso, determinato, è piaciuto enormemente a tutti. Complimenti vivissimi a lui e al suo coach  per uno splendido   torneo!

    

Non me ne vogliano le decine e decine di altri atleti italiani bravissimi, ma secondo me Andrea ha compiuto un’impresa straordinaria.

Avevamo 62 atleti italiani in gara, mica uno scherzo, che insieme ai tecnici, agli arbitri e a familiari hanno riempito 2 pullman per un totale di delegazione italiana che ha sfiorato le 120 unità, quarta in ordine di grandezza, dietro a Croazia, ovviamente, Russia e Inghilterra.

    

Capitanata dai tecnici Roberto Montuoro per il semi contact (cui si è spontaneamente affiancato Gianfranco Rizzi,   uno dei tecnici delle squadre seniores), Giorgio Perreca per gli sport da ring, Alberto Leonardi per le Forme Musicali, l’Italia ha conquistato complessivamente , come si noterà dalla tabella che alleghiamo, ben 5 ori, 9 argenti e 11 bronzi.

Se volevamo una conferma  allora, sullo stato di buona salute insomma,  delle nostre discipline, ebbene l’abbiamo avuta!

Ritengo che la kickboxing  possa essere già considerata una delle discipline a crescita più rapida nel mondo.

IL MEDAGLIERE ITALIANO

GOLD MEDAL

5

 

 

 

SILVER MEDAL

9

 

 

 

BRONZE MEDAL

11

 

 

 

Risultati  della nazionale italiana

classe

mf

categoria

Nominative

Class.

cad 10/12

f

kg -32

Lanzilao Martina

cad 10/12

f

kg -37

Lanzilao Veronica

*

cad 10/12

f

kg -47

Lico Cinzia

cad 10/12

f

kg +47

Riccardi Adriana

cad 10/12

m

kg -28

D'Aiello Robin

*

cad 10/12

m

kg -37

Tornatore SalvatoreDiego

*

cad 10/12

m

kg -42

De Blasio Emanuele

cad 10/12

m

kg -47

Di Massa Antonio

*

cad 13/15

f

kg -42

Cavallaro Roberta

cad 13/15

f

kg -46

Valenti Soraya

*

cad 13/15

f

kg -50

Licata Maddalena

 

 

 

Tassiero Antonella

*

cad 13/15

f

kg -55

Annunziata Vittoria

*

cad 13/15

f

kg -60

Impagliazzo Emanuela

 

 

 

Vurro Felicia

*

cad 13/15

f

kg -65

Lattero Mariarosaria

*

cad 13/15

f

kg +65

Parisi Maria Chiara

*

cad 13/15

m

kg -42

Scolpito Eduardo

 

 

 

Gritti Daniele

*

cad 13/15

m

kg -47

Malvito Domenico

*

cad 13/15

m

kg -52

Mattera Luca

cad 13/15

m

kg -57

Strano Francesco

 

 

 

Tassero Maurizio

cad 13/15

m

kg -69

Barruffo Flavio

*

cad 13/15

m

kg +69

Langione Giuseppe

 

 

 

Dario Fabrizio

junior

m

kg -57

Gagliardi Vincenzo

 

 

 

Savoca Michele

*

junior

m

kg -63

Occhiato Giuseppe

*

 

 

 

Pagan Federico

*

junior

m

kg -69

Pipicelli Matteo

*

 

 

 

De Cristofaro Luca

*

junior

m

kg -74

Sivero Vincenzo

*

junior

m

kg -79

Natale Marco

 

 

 

Viscovo Livio

junior

m

kg -84

Di Lorenzo Francesco

*

 

 

 

Caianiello Giovanni

junior

m

kg -89

D'alessandro Francesco

junior

m

kg +89

Varone Felipo

 

 

 

Ibello Aniello

junior

f

kg -50

Cavallaro Giulia

 

 

 

Miccio Flaviana

*

junior

f

kg -55

Baio Serena

*

junior

f

kg -60

Qualizza Elisa

*

 

 

 

Letic Amorella

*

junior

f

kg -65

Spagnolo Francesca

junior

f

kg +70

Boselli Erika

Full Contact  kg.-63,500

Punzio Andrea

FORME MUSICALI

 

 

DALILA FERRIGHI


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche


mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it