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UN NOSTRO ASSIDUO LETTORE, DOPO UN LUNGO PERIODO LAVORATIVO A LONDRA E TRASFERITOSI ADESSO A GINEVRA, ENTRA  FAR PARTE DELLA NOSTRA LUNGA SCHIERA DI COLLABORATORI ESTERI. QUESTO IL SUO PRIMO ARTICOLO SUL FREE FIGHT. LO RINGRAZIAMO SPERANDO POSSA DIVENIRE PRESTO IL CURATORE DI UNA NUOVA RUBRICA O QUANTOMENO UN COLLABORATORE FISSO.

I QUASI CAMPIONI ALL’APPUNTAMENTO

Di: Massimo Marrella

Nonostante i problemi che hanno privato dell’appoggio mediatico, logistico e finanziario di Fuji TV, il primo torneo Open Weight Pride ha battuto ampiamente le attese.45.000 spettatori  hanno assistito ai quarti di finale negli spalti. Sotto tutti i ponti di vista il livello tecnico di tutti gli incontri e’ stato decisamente elevato. Il Croato Mirko Filipovic detto “Cro Cop” e l’Americano Josh Barnett non hanno lasciato nessuna possibilita' ai loro avversari. Hidehiko Yoshida ha subito un vero e proprio martirio di low-kicks di Cro Cop, senza mai avere la possibilita’ di mettere in evidenzia il suo judo.

Il Giapponese si scontrava contro un muro di tibie impenetrabile. Il judoka cercava la rissa di pugno come aveva gia’ fatto contro Wanderlei Silva, ma Mirko non e’ Silva: troppo tattico e troppo tecnico nel calciare per cascare in questo stratagemma. Nemmeno una volta Yoshida e’ riuscito a portare il combattimento a terra. La sola volta che Mirko va al tappeto e’ perche’ scivola sopra Yoshida che era caduto a terra dopo aver tirato un high kick a vuoto. Cro Cop si rialza velocemente e rincomincia il suo lavoro alla base e a respingere lo zelo del judoka. Per confondergli ulteriormente le idee il Croato non esita a fare delle finte di calcio per sfoderare all’occasione un high kick con la gamba destra. Alla fine Yoshida si piega in due dopo un montante al viso. Siamo al settimo minuto del primo round. L’arbitro lo invita ad alzarsi. Di nuovo in piedi una serie di pugni si abbatte su di lui, seguita da un ultimo low kick, si spegne la combattivita’ del giapponese. Crollato al tappeto , Yoshida non si rialza.

Hunt e Fujita eliminati

Man mano che il Gran Prix procede, Josh Barnett si dimostra sempre piu in grado d’arrivare in finale o addirittura di vincerlo. Dopo il fratello di Fedor, e’ il turno per Mark Hunt di sottomettersi nella debita forma all’Americano. Con una kimura, chiamata anche chiave di spalle, Barnett chiude l’incontro dopo appena 2 minuti di combattimento. Hunt non ha saputo gestire il tempo per mettere in risalto la sua fama da ex campione del K1. Dal secondo corpo a corpo, Barnett lo proietta al suolo da cui passa in controllo laterale. Da questa posizione immobilizza il braccio sinistro del Neozelandese e applica una kimura lampo sull’altro braccio. Magistrale!

Il terzo qualificato Rodrigo “Minotauro” Nogueira non riesce a finire il suo avversario.  Affronta un vecchio campione del mondo di ju jitsu brasiliano, Fabricio Werdum che riesce ad opporgli una strenua resistenza. I jabs dell’outsider sembra rimbalzino sulla corazza di Minotauro. E’ con il grappling que Werdum avrebbe dovuto cercare di combattere. Cosi’ Minotauro si impone all’unanimita’. La battaglia piu sorprendente di questi quarti di finale e’ di  Wanderlei Silva. E il piu’sorpreso e’ Kazuyuki Fujita. Come un diavolo, il Giapponese resiste alle chiavi del brasiliano per circa 12 minuti. Tutte le resistenze pero’ hanno un limite e quelle di Fujita nella fattispecie arrivano finao al nono minuto del 1 round. Dopo diversi riatterramenti al tappeto l’incontro viene fermato dall’arbitro.

Tutto e’ possibile

Quindi e’ il 10 settembre que il Pride chiude gli assoluti del Gran Prix.  La battaglia finale a chiusura del 2006 e’ tra Silva e Cro Cop e Minotauro contro Barnett. Il combattimento Silva contro Cro Cop si e’ gia avuto nel 2002 (no contest) e non manchera di riservarci delle sorprese. Wanderlei sara’ piu’ all’attacco e Cro Cop maggiormente esperto in MMA (nel 2002 era solamente il suo quarto combattimento). Il Croato cerchera’ di infilargli i colpi al Brasiliano piu’ aperto di guardia, colpendolo fino al KO suo o dell’avversario. L’altra semifinale dara’ luogo ad una battaglia bensi totale, ma piu’ “multitecnica”. Con un Barnet avvantaggiato di partenza e Minotauro che non si fara’ portare facilmente a terra. Sulla carta, Cro Cop e Barnet sono i favoriti , ma Wanderlei e Nogueira sono talmente ricchi di risorse che rende difficile il pronostico. Una finale Open Weight aperta, ma per chiunque vinca, la sfida finale piu’ dura sara’ incontrare lo Zar in persona: Fedor ancora tuttora imbattuto.


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