logo ilguerriero.it

Stage

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

Vi presentiamo un articolo di Guido Colombo sul "dos puntas", una particolare arma filippina di cui si terrà uno stage a Genova, occasione stimolante per approfondire le proprie conoscenze in questo campo per quanti già ne fanno pratica, ma anche per coloro che vi si accostassero la prima volta potrebbe essere interessante scoprirne i modi d'uso.

IL DOS PUNTAS, ECCEZIONALE STRUMENTO FILIPPINO D’AUTODIFESA.

di Guido Colombo

Il dos puntas (detto anche dulo dulo o, più semplicemente, tabak malik, bastone tascabile) è una piccolissima arma, tipicamente filippina che permette di sublimare l’efficacia del Panuntukan. Con quest’ultimo termine s’indica l’insieme delle tecniche di braccia nelle arti da combattimento filippine. Ai colpi della boxe occidentale (diretti, ganci e montanti) si aggiungono le gomitate, i colpi a mano aperta o con gli avambracci e soprattutto i pugni a martello (verticali, diagonali ed orizzontali). Altra caratteristica esclusiva sono le cosiddette parate distruttive (comunemente dette gunting). Si tratta di fermare i colpi dell’avversario impattando con i gomiti o con le ginocchia ma anche colpendoli con i pugni, soprattutto gli appena citati “martillo” (i pugni a martello appunto).

 
Esempio di parata distruttiva (pugno a martello contro diretto destro)
tipica del Panuntukan

Che risultati si possano ottenere utilizzando questi colpi con l’ausilio di un dos puntas appare subito evidente se si ha ben chiaro in cosa consista quest’arma. Di per sé si tratta semplicemente di un pezzetto di legno in grado di sporge di poco sia dalla parte superiore che inferiore della mano chiusa a pugno. Entrambe le due estremità del bastoncino sono appuntite. Tradizionalmente l’oggetto viene realizzato in legno duro (ad esempio il locale ratan, lo stesso utilizzato per i bastoni) ma oggi ne esistono anche in plastica. Sono comunque fabbricati sempre con materiali molto duri e con delle punte molto aguzze. Queste due caratteristiche permettono al dos puntas di raggiungere livelli d’efficacia difficilmente immaginabili. Un suo colpo, se ben assestato, può realmente provocare gravi danni al tessuto muscolare, sfondare la carotide e persino perforare la scatola cranica dell’avversario. 

 
Un tipico dos puntas (a sinistra) ed un esempio di suo possibile utilizzo per l’autodifesa.
Un colpo del genere, sferrato con forza, con un oggetto duro e ben appuntito,
può essere addirittura mortale o comunque causare gravi lesioni.

Nonostante la sua potenziale pericolosità il dos puntas può essere tranquillamente portato con sé non essendo classificato come arma. Al suo posto, con le medesime tecniche, si possono in alternativa utilizzare svariati altri oggetti (chiavi, forbici, biro, cacciaviti, pietre appuntite,…) che possono così trasformarsi in eccellenti strumenti di autodifesa. 

Il Maestro Fabrizio Filigrana, che ha studiato le arti marziali filippine direttamente nell’arcipelago asiatico con alcuni dei più famosi maestri locali, è particolarmente esperto nelle tecniche di dos puntas, sulle quali terrà un seminario il prossimo 23 aprile a Genova.

Per informazioni:
filograna_arnis@yashoo.it

www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche


mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it