logo ilguerriero.it

F.I.KB.

[ Home ] Precedente ] [ Forum ] [ La bacheca ] [ Ricerca nel portale ] [ Ricerca nel web ] [ Video ] [ Prossimi eventi ] [ Contatti ]

Stampa questa pagina Stampa la pagina

Direttamente dal Presidente della Federazione Italiana di KickBoxing, un resoconto della Coppa Italia che si è svolta a Benevento il 22 aprile, che ci illustra e commenta la manifestazione e soprattutto ci disegna l'ottimo stato di salute della fikb e il valore sportivodei suoi protagonisti... gli atleti.

COPPA ITALIA A BENEVENTO

Di: Dott. Ennio Falsoni
(tratto da www.fikb.it)

Viviamo in una società consumistica e materialista, dove tutto è misurato sul metro del denaro, di quanto guadagni o di quanto possiedi . I risultati di questo tipo di società sono sotto gli occhi di tutti: siamo ormai divenuti quasi insensibili e refrattari a chi soffre, a chi muore per mancanza di cibo o di acqua o perché poverissimi. Tutti ci rifugiamo nei discorsi già sentiti: ma che posso fare da solo? , non ci dovrebbe pensare lo Stato? (come se lo Stato non fossimo noi), e via di questo passo. Sappiamo però che vi sono tante persone che invece hanno fatto della loro vita una missione: aiutare gli altri, il prossimo. E per fare questo, davvero encomiabilmente, hanno modificato, sacrificato la loro vita per i bisognosi (basti pensare alle migliaia e migliaia di persone che lavorano nel volontariato, in ogni parte del mondo).

Da tanti anni(dal 1946!) l’UNICEF è l’organizzazione dell’ONU che si occupa dei bambini più poveri del pianeta, ed è a favore di questa organizzazione che Vincenzo e Stefano De Luca, (padre e figlio), organizzatori dell’ultima Coppa Italia di semi e light contact svoltasi al palazzetto dello sport “Mario Parente” con quasi 500 atleti, hanno voluto devolvere tutto il ricavato della loro manifestazione. Atto generoso che merita il plauso di tutti noi.

Chiaro che quando dietro promozioni del calibro di questa Coppa Italia ci sono anche ideali così alti, si muovono tutti i politici. Ed è così che l’evento dell’anno a Benevento ha avuto il patrocinio di Comune, Provincia e Regione Campania, nonché la gradita visita dell’assessore allo sport della Provincia Giuseppe Lamparelli che si è anche prestato per le premiazioni delle gare di light contact.

Proprio questa specialità ha aperto le danze sabato 22 aprile. Il fior fiore degli atleti italiani era presente ovviamente, anche perché la Coppa Italia, insieme alla Coppa del Presidente e ai Campionati Italiani, sono le tre competizioni fondamentali dalle quali si scelgono poi gli azzurri, con sistema categoria per categoria, per gli impegni internazionali meritocratico (al primo vanno 12 punti, 8 al secondo, 6 ai terzi e così via, chi ha più punti diventa titolari al termine delle tre competizioni).

        

Devo dire che gli azzurri uscenti hanno tenuto banco ancora una volta, con qualche rara eccezione e solo qualche sorpresa.

Tra le donne in evidenza subito la catanese Valeria Calabrese (-50 chili), della società Wagner Team, che in finale ha agevolmente battuto la sarda Valentin Cabras. Da segnalare che Valeria aveva vinto la medaglia d’oro ai Mondiali WAKO di Szeged nel “full contact”. Ma per dimostrare la sua ecletticità, a Benevento si è cimentata nel light, come si è visto, dove ha vinto, ma anche nel semi il giorno dopo, dove ha perso onorevolmente contro una vera e propria giovane stella della specialità: la calabrese Giulia Cavallaio, di soli 15 anni,allieva di Giorgio Lico.

         

Restando tra le donne (e tra le siciliane) un’altra catanse riesce sempre a stupirmi: è l’azzurra Chiara Leopardi della società Tao Fitness, che regolarmente domina nei –65 chili sia nel light che nel semi contact, creando grande imbarazzo tra i tecnici quando si tratta poi di selezionarla per questa o quella specialità.

Tra gli uomini, le novità sono venute con Massimo Fazzari di Cuneo, che in finale ha regolato il bergamasco Elio Pinto, allievo di Egidio Carsana, azzurro anche lui di full in Ungheria. E ciò a dimostrazione che un bravo atleta di light può battere un bravo atleta di full: le specialità sono diverse e notoriamente il light non s disputa su di un ring.

L’altra sorpresa, sempre nel light, è venuta dalla sconfitta di un altro piemontese d’hoc, Simone Concu, allievo di Silvano Casentino, tutti della squadra d light appunto, che in finale ha perso, anche se di misura, contro il romano Andrea Scaglione della società Anco Marzio. E proprio gli atleti di questa società, diretta dal maestro Marco Lanzillao (già azzurro di karate), sono venute delle stupende prestazioni. Come per esempio, quelle del giovanissimo Georgian Cimpeanu , un cadetto di 12 anni, che hanno stupito tutti. Mentre aspetta il turno per combattere, il biondissimo atleta laziale si mette tranquillamente seduto in quasi in spaccata sagittale. In gara è sempre tranquillissimo. Possiede la capacità di andare a segno di calcio con irrisoria facilità. In quasi tutti i match, unico giovanissimo tra quelli che ho seguito, ha quasi sempre messo a segno pregevolissimi calci saltati all’indietro che andavano a segno in volo. Insomma stato un piacere vederlo in azione. Segno che è ottimamente seguito dal punto di vista tecnico e psicologico. Un vero campioncino che spero possa continuare così. Lo vedremo presto in nazionale di semi.

Chi continua a mietere successi, anche di critica tra suoi stessi avversari, è un altro piemontese: quel Andrea Primitivi di Cuneo, che attualmente lavora presso il Milan Club quale preparatore atletico di Sevchenko e compagni. Primitivi è straordinario di calcio, si muove bene, è plastico ed è un fighter nato, un vero piacere guardarlo. Per darvi l’idea del carisma dell’atleta, quando combatte lui catalizza l’attenzione di tutti, spettatori e atleti inclusi che si fermano ad ammirare le sue prestazioni. A Benevento però ha trovato un degno avversario in Stefano Italiano, della società Action Team, che gli ha tenuto testa sino all’ultimo e mettendolo addirittura in difficoltà con un potente calcio al volto che mi pare abbia un po’ scosso Andrea che poi si è ripreso e ha portato brillantemente in porto l’incontro.

Per finire, mi sono piaciuti un po’ tutti i vincitori, da Ivan Sciolla a Gianluca Stitzer, da Francesco Truono a Agostino Pavesi. Ma mi è molto piaciuto tra i vincitori, anche il molisano Salvatore Patullo della Fighting Ring, una bella società che sforna bravi atleti.

Nel semi, in assoluta evidenza i soliti noti, ossia gli azzurri, secondi al mondo per nazioni nei recenti Mondiali ungheresi. Non c’è che dire: nel semi contact siamo bravi, anche se, ad onor del vero, qualche azzurro sta purtroppo raggiungendo la “pensione” agonistica, come per Roberto Montuoso (vincitore negli 89 chili), di Andrea Onagro (-94) e infine di ;arco Culiersi (+94 chili).

Tre veterani,sempre validissimi , ma che sono prossimi al ritiro e che purtroppo sarà difficile rimpiazzare nel giro di poco tempo. L’unica vera sorpresa nel semi contact è venuta nella categoria sino a 63 chili, dove il napoletano Manuel Esposito (già vice campione del mondo a Parigi nei 57 chili!), ha battuto inaspettatamente il campione del mondo in carica ,il piacentino Adriano Passaro.

Il piacentino era orfano del suo maestro, Gianfranco Rizzi, trattenuto nella sua città per impegni professionali. Forse è stato anche per questo che ha perso, ma resta bruciante (per lui) la sconfitta.

Tra i giovani in luce, citerei anche il foggiano Riccardo Scialandrone, un promettente atleta, della società Sport Magnum, che in finale nei 57 chili ha battuto il bergamasco Ignazio Sciacca e che rappresenta un buon futuro in questa categoria.

Nessun problema infine sia per il palermitano Gregorio Di Leo, che ha regolato tutti i suoi avversari nei 69 chili, sia per Domenico De Marco nei 74 chili che ha battuto nettamente in finale il foggiano Saverino Magno , che per il napoletano Neri Stella nei 79 chili.

Per tutti i risultati, vedi il sito della Federazione Italiana KickBoxing www.fikb.it


www.ilguerriero.it
Le riviste elettroniche


mailContatti

note

note

Inizio pagina

stella www.ilguerriero.it