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PUBBLICHIAMO VOLENTIERI UN INTERESSANTE ARTICOLO DEL D.T.N. GIANFRANCO RIZZI, CHE TRATTA DEL SEMI CONTACT. DISCIPLINA QUESTA IN CUI SIAMO SICURAMENTE UN PO’ DEFICITARI DI INFORMAZIONI RISPETTO ALLE ALTRE COMPONENTI DELLA KICK BOXING, MA TENTEREMO DI RIMEDIARE IN FUTURO SULLE NOSTRE PAGINE ELETTRONICHE. PER ADESSO GUSTIAMOCI LE VICISSITUDINI DEL TEAM BESTFIGHTER IN TRASFERTA AD ATENE, PER UNA GRANDIOSA MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE DI SEMI CONTACT DELLA WAKO.

LA SFIDA DI ATENE

Di: Gianfranco Rizzi

Riparte il circo internazionale del semi contact .Si scaldano i motori in vista delle prossime e più importanti manifestazioni.

Nick Memmos (una delle leggende viventi del semi contact greco) e Mike Triantafillou hanno promosso questo Torneo Internazionale, nella bella capitale greca.

Buona l’organizzazione così come la partecipazione, (gli organizzatori hanno dichiarato 700/800  presenze), ma soprattutto il livello tecnico degli atleti in gara, grazie alla partecipazione di tre Team prestigiosi quali il Bestfighter (ITALIA), il Sap Europe (mix IRL-NOR-ITA) e l’All Star (USA).

Il Team Bestfighter in questa occasione comprendeva: Andrea Bompani (Parma), Andrea Lucchese (Palermo), Vincenzo Lauriola (Milano), Gianluca Guzzon (Piacenza) ed era guidato dal tecnico Gianfranco Rizzi. Nel pomeriggio di domenica ci ha raggiunti Gregorio Di Leo, in ritardo per il Team Event, ma in tempo per gli individuali e l’open.

Il Team Sap Europe era composto: dal nostro Roberto Belotti (ITA), e da Ilija Salerno (IRL), Morten Spissoy (NOR) e Colin O’Saughnessey (IRL), ed è stato diretto da Roy Baker.

Il Team All Star comprendeva: Robbie Lavoje, Jack Felton, Jason Tankson, Raymond Daniels e Jadi Tention, ed era ai comandi di Hugh Smith.

Appena giunti ad Atene e ritirati i bagagli, siamo stati individuati dagli organizzatori che hanno provveduto ad accompagnarci in albergo, purtroppo non è stato possibile procedere immediatamente alle operazioni di registrazione e di peso, come tutti gli atleti avrebbero gradito.

I nostri ragazzi hanno trascorso una serata tranquilla tra saluti agli amici delle altre squadre presenti nel nostro stesso hotel, ovvero i già citati componenti degli altri due team, e si è cominciato a ragionare sul fatto di ritrovarci faccia a faccia con un team americano davvero forte, probabilmente con il più forte che gli USA possono esprimere in questo periodo, secondo il mio parere, mancherebbero solo: Preston Clements e Alex Lane.

Sabato mattina quindi ci siamo recati all’Athletic Center “Dais” e dopo aver sbrigato le consuete formalità, ci siamo fatti una breve seduta d’allenamento in una saletta dell’accogliente impianto, ed ecco sbocciare tecniche, tattiche e strategie, varianti sui calci e blitz velocissimi, e al termine un momento di attenzione, Gianfranco li ha tutti intorno e dice:

<< ragazzi gli americani sono veloci e lo siamo anche noi, gli americani sono bravi e lo siamo anche noi, raga, gli americani hanno solo una cosa in più, una spiccata personalità che si manifesta con una presenza sul quadrato da supereroi e da showmen, gliela dobbiamo togliere ! Annulliamo questa caratteristica e diventano ragazzi come noi, allora ci potremo battere alla pari, fare il nostro match e anche batterli >>

E’ scoppiato un momento d’entusiasmo, poi doccia e via verso il centro di Atene a raggiungere Lucia ed Elena (mia moglie e la fidanzata di Guzzon) che nel frattempo avevano visitato il museo archeologico.

Dopo le diete protratte fino alle operazioni di peso e il viaggio, le due ore di allenamento ci avevano resi famelici e i tipici ristorantini della “plaka” attendevano solo il nostro arrivo; a favorire la digestione ci avrebbero poi pensato la passeggiata all’“Antico Stadio Olimpico”, all’“Arco di Adriano” e la Salita al “Partenone”.

In realtà si pensava di combattere a squadre nella serata di sabato e negli individuali la domenica, ma non è stato così, il sabato è stato dedicato interamente ai cadetti e agli under 17, mentre tutti i combattimenti dei senior si sono svolti di domenica, e questo secondo me è stato l’unico neo della manifestazione.

Quasi tutti i “nostri” infatti, hanno combattuto sia a squadre, sia in un paio di categorie individuali, sia nell’Open; appare chiaro che tutto in un giorno è troppo stressante e che gli ultimi incontri, per chi è riuscito ad arrivare in fondo, si sono combattuti con le riserve energetiche e mentali quasi esaurite.

I nostri ragazzi comunque, se la sono cavata egregiamente ed infatti nella gara a squadre dopo un primo turno superato senza colpo ferire, abbiamo vinto con un paio di squadre greche e vinto la nostra poule; negli altri tabelloni, ce n’erano 4, hanno vinto una squadra greca, la squadra americana e la squadra dell’organizzatore, sorprendentemente battuto il Team Sap Europe, ma poi i ragazzi mi hanno detto che non erano in forma, a questo punto la cosa più logica, dal mio punto di vista sarebbe stata che le due squadre greche affrontassero le due squadre straniere (BESTFIGHTER e gli ALL STAR), ma invece in virtù di un sorteggio che nessuno ha avuto il piacere di vedere, ecco annunciate le semifinali tra le due squadre greche e tra le due squadre straniere.

Quindi via alla semifinale Bompani/Felton, Lucchese/Tankson, Lauriola/Daniels, Guzzon/Tention; incredibile ma vero, abbiamo perso tutti. Più combattuti il match di Andrea Bompani e quello di Andrea Lucchese, un po’ meno quelli di Vincenzo Lauriola e di Gianluca Guzzon. Ad onor del vero, appena quelli si muovevano scattavano fuori le braccia degli arbitri, cui non pareva vero di poter più tardi assistere ad una finale tra la squadra di Memmos (Grecia) e quella statunitense, mentre i nostri portacolori dovevano veramente sudarsi ogni punticino.
Ma non è una scusa, non siamo riusciti a considerarli come noi, li vediamo ancor più grandi di quanto sono, e sono usciti giustamente vincitori. La verità è che avremmo bisogno di incontrarli più spesso per abituarci a combatterli come uomini uguali a noi quali sono, e non come se fossero dei marziani. Comunque un bel terzo posto a squadre che fa onore al Team Bestfighter, alla FIKB e all’Italia.

Altra storia negli individuali dove il Team Bestfighter si è comportato molto bene, Andrea Bompani ha conquistato un brillante terzo posto nei 63 kg . ha superato diversi turni e poi ha perduto solo la semifinale con l’ottimo Roberto Belotti, anche lui in ripresa e poi vincitore; ma non solo il Bompani infatti ha vinto l’altra categoria cui era iscritto, la –75 kg. negli over, e vederlo battere alla grande un idolo locale nel galà serale, è stato davvero bello per tutti noi.

Andrea Lucchese, grande talento palermitano non è riuscito ad arrivare in fondo, forse tre categorie sono troppe, anche se la voglia di sfruttare al massimo queste trasferte onerose, è comprensibile. A ridosso del podio e con diversi incontri vinti in tutte, Andrea è stato fermato da Robbie Lavoje (All Star) nei –69, da Morten Spissoy (NOR) nei –74 e da Jack Felton (All Star) nell’open, ma già non vede l’ora di confrontarsi ancora con loro, e di provare a batterli a Dublino.

Vincenzo Lauriola, ha raggiunto il podio sia nei –79 kg. che nei –84 kg.

Nei 69, dopo aver vinto diversi incontri ha perduto l’ingresso in finale con Morten Spissoy, anche se con un preciso diretto destro l’ha mandato ko. E ha ottenuto un bel bronzo. Anche nei –84 kg, Vincenzo se l’è cavata benissimo, e ha superato diversi turni combattendo al meglio, ma in finale, nello show serale, era atteso da Raimond Daniels che ha poi vinto.

Gianluca Guzzon, che rientra alle competizioni, dopo un anno, segnato da infortuni e cambiamenti epocali sia nella professione sia nel privato, ha dimostrato che si sta impegnando per ritornare lo splendido atleta, argento ai mondiali di Parigi, e si è guadagnato una bella medaglia di bronzo nei + 84 kg , superato solo da Jadi Tention e da Colin O’Saughnessey, un altro paio di mesi e sarà di nuovo al massimo.

Gregorio Di Leo, che appena arrivato dall’aeroporto, si è subito catapultato sul tatami perché iniziava la sua categoria, se l’è cavata molto bene; ha ribadito la sua leadership nei 69 kg . e ha battuto sia Robbie Lavoje in semifinale, che il campione greco in finale nello show della serata. Nell’open poi, è stato un vero spettacolo, il nostro Grillo ha combattuto con il fuoriclasse Raymond Daniels interpretando il match veramente bene, e dimostrando che anche il fuoriclasse americano è battibile e si può battere, il risultato non premia il nostro atleta che è uscito sconfitto nel tempo supplementare, ma va anche detto che se gli fossero stati assegnati i due punti per lo splendido calcio a uncino stampato sul caschetto americano, avrebbe vinto nel tempo regolamentare. Ma va bene così, il nostro campione ha dimostrato quello che c’era da dimostrare e ha capito che se gliene ha messo uno (uncino al viso), poteva mettergliene anche altri e c’è da scommetterci, ci riproverà di sicuro.

A Dublino saremo parecchi del Team, forse faremo addirittura due squadre e cercheremo di contrastare tutti.

 


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